Il documento depositato in Procura
Dodici le pagine, più vari allegati, consegnate alla Procura di Taranto dal prof. Luigi Strada che ha redatto la relazione preliminare (la perizia definitiva dovrebbe essere consegnata a breve) dopo l’autopsia sul cadavere di Sarah Scazzi. Eccone ampi stralci.
I dubbi su Michele assassino
“In occasione della seconda visita medica abbiamo invitato il Misseri a ripetere le modalità con cui ha aggredito Sarah fornendogli un foulard arrotolato a mo’ di fune; così come è possiblie osservare nella sequenza di foto allegate al fascicolo e nel filmato si nota una certa incertezza nelle azioni e approcci al collo della vittima del tutto diversi da quello che ripropone il reperto anatomo-patologico. Solo alla fine, dopo aver avuto suggerimenti dal sottoscritto (Strada, ndr), il Misseri riesce a posizionare il foulard in modo corretto pur effettuando uno scambio di mani sulle due estremita’ che mettono in dubbio la presa e la rapidita’ di azione di un evento omicidiario”.
Le cicatrici sul suo braccio
“In occasione delle due visite mediche sono state evidenziate sul braccio destro del Misseri due cicatrici in via di cicatrizzazione che per morfologia richiamavano le impronte di unghie; lo stesso comunque precisava in occasione della seconda visita medica che se le era procurate mentre lavorava in un vigneto andando ad urtare contro delle punte di sarmenti tagliate a becco di flauto. Le lesioni riscontrate diventano pertanto compatibili con detta versione”.
L’arma del delitto
“Entrando nel merito dell’analisi del solco (sul collo), questo si è conservato pressocché inalterato, sia anteriormente sia sul tratto latero-cervicale destro e sia posteriormente [….] Si tratta di un solco molle prodotto da una struttura nastriforme non figurata a bordi paralleli e rigidi; presenta in alcuni tratti del lato destro del collo, lungo i bordi, alcune depressioni ripetitive tendenti a rappresentare le impronte di una cucitura; ha una rarghezza in media 2,6 cm (con oscillazioni che vanno dai 2,4 ai 2,8 cm) con bordi abbastanza netti e squadrati […] Dette caratteristiche ci fanno propendere per una cintura con probabili cuciture laterali di altezza media di 2,6 cm; possiamo prospettare che si tratti di una cintura unisex, cioè che abbia dimensioni compatibili sia con le cinture per uomo che da donna”.
Il momento della morte
“Il meccanismo con cui si è instaurato il quadro asfittico è quello tipico della costrizione della cintura intorno al collo; in seguito a tale azione subentra l’ipossia ipercapnia ed insufficienza cerebrale acuta seguita da convulsioni tonico-cloniche. Il tempo di sopravvivenza dipende dalla forza muscolare dell’aggressore e dalle resistenze offerte dallal vittima; la forza costrittiva si esercita su di un piano trasversale al collo e l’occlusione delle vie aeree si attua per deformazione della trachea. […..] La mancanza di ulteriori levisività delle strutture del collo sta a significare che la vittima è deceduta rapidamente nell’arco massimo di 2-3 minuti e senza offrire resistenza al suo aggressore”.
La presunta violenza sessuale post-mortem
“La macerazione dei tessuti biologici ha reso irriconoscibili le strutture anatomiche [….] Sulla base di tali dati riteniamo di non poter dare indicazioni dettagliate di una avvenuta violenza sessuale su cadavere”.
Il recupero del cadavere dal pozzo
“L’esame della documentazione fotografica che riguarda il recupero del corpo di Sarah all’interno del pozzo ci consente di apprezzare la posizione assunta sulla superficie dell’acqua [….] avendo una lunghezza superiore al diametro del pozzo si è posizionata prona con la testa inclinata verso il basso e con gli arti superiori e inferiori immersi nell’acqua mentre il tronco si presentava semisommerso”.
Le conclusioni
“La causa della morte di Sarah Scazzi È da ricercare in una asfissia acuta, primitiva meccanica e violenta messa in atto mediante costrizione del collo con una cintura. Le caratteristiche del solco ci consentono di dare le seguenti indicazioni sulla cintura: possiamo escludere che si tratti di un cinturone alto oltre i 3,0 cm; possiamo prospettare che si tratti di una cintura unisex alta circa 2,6 cm, con cuciture laterali. Si tratta in definitiva di cintura di dimensioni compatibili sia con le cinture da uomo che da donna.
Non sono residuati dati anatomici utili per valutare la esistenza di una violenza sessuale sul cadavere”.
Fonte TG COM